Pignoramento automatico per le multe non pagate dagli automobilisti: tra i poteri dell’Agenzia delle Entrate riscossione c’è quello di ordinare alla banca lo storno dei soldi.
Se non hai pagato una multa e hai un conto corrente è molto probabile che l’importo ti venga prelevato direttamente dalla banca per poi essere trasferito all’Agente della Riscossione (Agenzia Entrate Riscossione). Un pignoramento automatico che, tuttavia, deve rispettare alcune garanzie nei confronti dell’automobilista affinché questi abbia sempre il tempo per opporsi e presentare le proprie difese . Di fatto, però, se nulla fa il debitore, il pignoramento diretto del conto corrente – senza causa e senza giudice – rientra tra i poteri dell’esattore. Poteri collegati al fatto che la cartella di pagamento è un titolo più che sufficiente per avviare l’esecuzione forzata senza alcuna autorizzazione da parte dell’autorità giudiziaria. In definitiva è corretto dire che la multa non pagata può essere prelevata dal conto corrente in via diretta. È bene dunque non sottovalutare tale circostanza e verificare cosa effettivamente può succedere.
Dal verbale alla cartella esattoriale
La multa deve essere notificata all’automobilista e al responsabile in solido entro 90 giorni dall’infrazione altrimenti è nulla.
Nel momento in cui l’automobilista riceve la multa, ha 30 giorni di tempo per contestarla davanti al giudice (se si rivolge al Prefetto il termine è di 60 giorni). Se si vuole estinguere la multa oltre il 60° giorno si deve pagare la sanzione in misura piena (quasi raddoppiata).
Se non avviene il pagamento, il Comune iscrive a ruolo l’importo non corrisposto. Ciò significa che viene incaricato l’Agente della riscossione al recupero della multa.
L’Agente della Riscossione notifica la cartella di pagamento all’automobilista. La cartella deve rispettare due termini:
- deve essere notificata entro massimo cinque anni dal ricevimento del verbale all’automobilista: diversamente scatta la cosiddetta «prescrizione» e nulla è dovuto;
- deve essere notificata entro massimo due anni dall’iscrizione a ruolo dell’importo: diversamente scatta la cosiddetta «decadenza» e nulla è dovuto. Per vedere in che data è stata iscritta a ruolo la multa bisogna vedere il dettaglio della cartella esattoriale.
Leggi Dalla multa alla cartella: difese.
Dalla cartella esattoriale al pignoramento
Dopo che l’automobilista riceve la cartella esattoriale relativa alla multa non corrisposta ha 60 giorni di tempo per pagarla, contestarla o chiederne la rateizzazione. In verità la rateazione può essere chiesta anche successivamente, purché il pignoramento non sia già stato eseguito.
Per importi fino a mille euro, in caso di mancato pagamento anche dopo questi 60 giorni, viene inviato un altro avviso.
Solo dopo il 61° giorno (o, per importi fino a mille euro, dopo il 121° giorno), la cartella diventa definitiva e l’Agenzia delle entrate inizia la procedura di recupero del debito. La procedura può implicare
- misure cautelari come il fermo auto: in tal caso l’automobilista riceve un preavviso di fermo almeno 30 giorni prima contro cui può opporsi ad esempio sostenendo che l’auto serve per il lavoro (ciò vale solo per imprenditori e professionisti o artigiani; non per lavoratori dipendenti);
- pignoramento.
Multa non pagata: pignoramento diretto del conto
Tra le forme di pignoramento c’è quello del conto corrente bancario. Ed ecco che arriviamo al quesito iniziale: può l’Agenzia delle Entrate pignorare direttamente il conto corrente e prelevare l’importo della multa non pagata? La risposta è sì, ma proprio perché al termine di questo lungo iter che – come abbiamo visto – ha consentito in più occasioni al contribuente di difendersi o di pagare.
Come avviene il pignoramento? Senza inviare un preavviso al contribuente, l’Agenzia delle entrate notifica un atto di pignoramento alla banca e, contemporaneamente, al debitore. In esso si avvisa che, in mancanza di pagamento entro 60 giorni, la banca dovrà prelevare le somme pignorate (pari alla multa in misura piena più le sanzioni, gli oneri di riscossione e gli interessi) e trasferirle direttamente sul conto dell’Agente della Riscossione. Un prelievo diretto della multa, in definitiva. Ma del resto la procedura vale non solo per le contravvenzione stradali ma per qualsiasi altra ipotesi di inadempienza agli obblighi tributari. Ad esempio, anche in caso di mancato pagamento del bollo auto si può assistere al prelievo diretto dal conto corrente.