Mancato pagamento registrazione sentenza: arriva la cartella esattoriale.
Il contribuente che sia stato parte di un giudizio conclusosi con un atto dell’autorità giudiziaria soggetto a registrazione e che non abbia pagato la relativa imposta di registro, potrebbe vedersi notificare una cartella di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
L’imposta di registro è dovuta sui seguenti atti:
- atti dell’autorità giudiziaria in materia di controversie civili che definiscono anche parzialmente il giudizio;
- decreti ingiuntivi esecutivi;
- provvedimenti che dichiarano esecutivi i lodi arbitrali;
- sentenze che dichiarano efficaci nello Stato sentenze straniere.
Il contribuente viene avvisato dell’obbligo pagamento dell’imposta tramite la notifica di un avviso di liquidazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Il mancato pagamento dell’imposta di registro entro sessanta giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione comporta la riscossione coattiva tramite cartella esattoriale.
Indice
- 1 Chi deve pagare l’imposta di registro della sentenza?
- 2 Entro quanto tempo l’Agenzia delle Entrate può chiedere l’imposta di registro?
- 3 Entro quanto tempo può arrivare la cartella per imposta di registro?
- 4 Come e dove si impugna la cartella per imposta di registro atti giudiziari
Chi deve pagare l’imposta di registro della sentenza?
L’obbligo di registrazione grava su tutte le parti del processo in via solidale, senza alcuna distinzione tra parte soccombente o vittoriosa.
Ciò comporta che l’avviso di liquidazione e la cartella esattoriale potranno essere notificati a tutte le parti del processo.
Nei rapporti tra le parti, invece, le cose vanno diversamente: al termine del giudizio le spese sono poste dal giudice con sentenza a carico della parte soccombente la quale deve rimborsare al vincitore le spese anticipate, ivi compreso l’eventuale pagamento dell’imposta di registro. A seconda delle vicende processuali il giudice può disporre la compensazione totale o parziale delle spese, così come può infliggere sanzioni.
La parte che ha pagato l’imposta può comunque chiedere al soccombente il rimborso (totale o parziale) dell’importo pagato, anche se le spese del processo sono state interamente compensate.
Entro quanto tempo l’Agenzia delle Entrate può chiedere l’imposta di registro?
L’Agenzia delle Entrate può richiedere l’imposta di registro su una sentenza (o altro atto giudiziario) entro il termine di cinque anni dal giorno in cui doveva essere richiesta la registrazione (da parte della cancelleria del giudice).
Una volta notificato l’avviso di liquidazione (a pena di nullità, entro 5 anni), se questo non viene impugnato entro 60 giorni, l’imposta di registro diventa definitiva e si prescrive in dieci anni.
Entro quanto tempo può arrivare la cartella per imposta di registro?
La riscossione dell’imposta di registro tramite ruolo è soggetta a termini di decadenza e prescrizione.
La cartella di pagamento deve essere notificata, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui l’accertamento è divenuto definitivo, per le somme dovute in base agli accertamenti dell’ufficio.
Una volta notificata, la cartella avente ad oggetto l’imposta di registro si prescrive in dieci anni.
Dunque, riepilogando:
- l’imposta di registro su atti giudiziari può essere richiesta con avviso di liquidazione entro cinque anni dal giorno in cui l’atto doveva essere registrato;
- l’avviso di liquidazione non impugnato comporta la definitività dell’imposta con conseguente prescrizione decennale;
- l’Agenzia delle Entrate Riscossione può notificare la cartella esattoriale entro due anni decorrenti da quanto l’avviso di liquidazione è divenuto definitivo;
- la cartella di pagamento si prescrive dopo dieci anni dalla notifica.
Come e dove si impugna la cartella per imposta di registro atti giudiziari
La cartella avente ad oggetto imposta di registro su sentenza o altro atto giudiziario potrebbe essere illegittima perché notificata oltre i sopra illustrati termini di prescrizione/decadenza oppure perché non preceduta da avviso di liquidazione. Un altro motivo di illegittimità potrebbe essere, per esempio, l’avvenuto pagamento dell’imposta (magari da un’altra parte del processo).L’impugnazione della cartella per imposta di registro non dovuta deve avvenire entro sessanta giorni dalla notifica, con ricorso da presentare dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale territorialmente competente.