Conto corrente a firma congiunta e a firma disgiunta: cosa succede alla morte di uno degli intestatari?

Generalmente, ogni conto corrente ha un solo titolare che può disporre della somma depositata dall’apertura del conto fino alla scadenza dello stesso. Non è raro, tuttavia, che due o più persone decidano di cointestarsi un conto. Il conto corrente cointestato è uno strumento molto comodo soprattutto per le famiglie (si pensi a tutte le spese che moglie e marito affrontano nell’interesse di entrambi o, comunque, a favore del nucleo familiare) e talvolta anche per esigenze di lavoro (si pensi a due o più soci che si dividono in parti uguali il lavoro ed i proventi dello stesso).

Come ogni cosa, però, ci sono i pro e i contro. Ed infatti, in caso di conto corrente cointestato, i maggiori problemi pratici e le più insidiose criticità vengono a galla soprattutto in due ipotesi:

  • in caso di separazione dei coniugi che si erano cointestati un conto, per saperne di più, leggi: Conto cointestato: di chi sono i soldi in caso di separazione?
  • in caso di morte del cointestatario di un conto corrente, leggi sul punto: Conto cointestato: se uno dei cointestatari muore?

Come anticipato, dunque, vero è che molte volte aprire un conto cointestato  può rivelarsi una comodità. L’altro lato della medaglia, però, è che spesso il deposito del denaro su un unico conto crea confusione. La legge “risolve” il problema stabilendo che il denaro depositato su un conto corrente cointestato si presume di proprietà dei titolari in parti uguali, a meno che non si riesca a dimostrare diversamente.

È bene sapere, inoltre, che il conto corrente cointestato può essere a firma congiunta o a firma disgiunta.  La differenza pratica tra tali due tipologie di contestazioni rileva soprattutto al momento della morte di uno dei contestatari.

Conto corrente a firma congiunta e a firma disgiunta

Cointestare un conto a firma congiunta significa non solo riconoscere a tutti i titolari la possibilità di operare sul conto stesso: il dato fondamentale è che tutti i movimenti vengono autorizzati se e solo se tutti i titolari del conto hanno apposto la loro firma per avallare l’operazione. Se anche un solo cointestatario è contrario e non autorizza l’operazione, questa non potrà essere effettuata.

Se, invece, il conto corrente è cointestato a firme disgiunte, tutti i titolari concorrono al possesso del conto ma, a differenza del caso prima esaminato, ogni singolo titolare può operare liberamente mediante prelievi, bonifici e pagamenti che vadano ad attingere al saldo del conto.

Conto corrente cointestato: se uno dei cointestatari muore?

Il momento maggiormente critico della cointestazione di un conto corrente è senza dubbio rappresentato dalla morte di uno dei cointestatari. Il motivo è subito spiegato: se uno dei cointestatari muore il suo posto nel rapporto bancario viene preso dagli eredi.  Il principio da tenere sempre a mente è quello detto sopra: il denaro depositato su un conto corrente cointestato si presume di proprietà dei titolari in parti uguali Di conseguenza, le somme depositate sul conto cadranno in successione (solo) relativamente alla quota di denaro appartenente al cointestatario defunto e, una volta accettata l’eredità,  gli eredi del contitolare defunto acquisteranno pro parte la titolarità della predetta quota subentrando nell’originario rapporto bancario del correntista defunto.

Conto cointestato: le criticità

Non sono pochi i problemi che incontrano gli eredi e, al contempo, i cointestatari superstiti, a seconda che il conto corrente cointestato sia a firma congiunta o disgiunta.

Nel caso di conto corrente a firma congiunta, al decesso di un cointestatario, il conto corrente viene di fatto congelato in attesa che si individuino quelli che sono gli eredi legittimi del vecchio cointestatario. E’ necessaria, pertanto, la presentazione del certificato di morte da parte degli eredi o dei semplici chiamati all’eredità, è necessario, inoltre, il deposito della dichiarazione di successione o, quando questa non è obbligatoria, di un atto notorio  o di un certificato sostitutivo di atto notorio. Solo dopo, essi avranno la possibilità di approvare o meno, tramite firma congiunta, tutte le nuove operazioni proposte sul conto. Al contempo, però, anche gli altri cointestatari non potranno effettuare le operazioni.

Se il conto corrente è a firma disgiunta, l’iter di identificazione e di successione degli eredi, non impedisce agli altri titolari di operare – nel frattempo – liberamente sul conto. Ciò, però, potrebbe rivelarsi dannoso per gli eredi, che il più delle volte infatti avanzano richieste di rimborso. Rimborso da pretendere esclusivamente nei confronti dei cointestatari superstiti e non anche nei confronti dell’Istituto bancario che lecitamente abbia consentito qualsivoglia operazione. Tuttavia, proprio per evitare liti tra eredi e cointestatari, solitamente la banca “blocca” precauzionalmente anche i conti correnti cointestati a firma disgiunta, fintanto che l’iter di identificazione e di successione degli eredi non sia stato completato.

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