Rincari fino al 52% per i conti correnti bancari nell’anno appena trascorso. Ad aumentare soprattutto le spese di gestione dei conti e le operazioni allo sportello 

di Gabriella Lax – Il 2017 si chiude con l’amaro primato degli aumenti di costi dei conti correnti bancari: arrivati fino al 52%. Lo avevamo preannunciato lo scorso autunno, il costo dei servizi bancari è cresciuto, anche se quelli online rimangono i più economici.

Leggi: Conti correnti: da ottobre più cari anche quelli online

Un autunno caldo per gli aumenti dei costi relativi alle banche tradizionali: dal primo ottobre le banche hanno inserito nuove spese di gestione dei conti e per operazioni effettuate allo sportello e prelievi dai bancomat.

Nel 2017 i costi servizi bancari sono lievitati a dismisura

Aumenti in media del 20%, valutando i dieci principali operatori del credito, ma si arriva anche al 40%. Fino a ben 4 euro per un’operazione allo sportello, a 2 euro per l’invio dell’estratto conto e a 35 euro per l’apertura di un conto online dalla filiale fisica.

Dal 2013 rincari fino a 36 euro

Uno studio di SosTariffe.it, ha riscontrato aumenti dei costi annuali complessivi per i clienti fino a 36 euro solo negli ultimi quattro anni, aumenti riferiti soprattutto ai conti con operatività mista, cioè sia online che in filiale. La brutta notizia è che per la prima volta aumenteranno anche i conti correnti online a zero canone, per intenderci quelli che avevano garantito uscite più basse alle famiglie e che, negli ultimi anni, gli istituti di credito molto pubblicizzato. Le maggiorazioni hanno riguardato i fruitori di conti di un istituto di credito tradizionale (quindi banche ed operazioni allo sportello) con operatività mista (online e in filiale). Sono circa 27,9 euro all’anno in più i soldi che si pagano rispetto al 2013; con un aumento maggiore relativo per il profilo di consumo “famiglia” che, rispetto a 4 anni fa, paga 36 euro in più (133 euro contro 97 euro).

Costi servizi bancari, le ragioni del rincaro

Ci sono tante, e non sempre convergenti, spiegazioni all’evidenza dell’aumento dei costi. La Bce è la principale indiziata, a causa dei tassi negativi applicati, secondo le idee diffuse da banca Intesa. Dunque la stessa causa per la quale il denaro deposito sui conti tradizionali non rende. Secondo il punto di Unipol banca i rincari sarebbero dovuti all’incremento dei costi sostenuti dal sistema bancario in seguito ad alcuni interventi legislativi e/o regolamentari nonché per impegni imposti da autorità per sicurezza dei clienti. Aumenti che non servono solo a fare cassa, ma anche a spingere l’utenza verso i conti online: rapidi e redditizi per le banche. La spiegazione di Codacons evidenzia invece che l’unico penalizzato fortemente è il cliente poiché «Le banche stanno scaricando i costi di crisi bancarie e salvataggi vari sui consumatori, aumentando in modo unilaterale le tariffe e introducendo balzelli con conseguenti aggravi di spesa per i clienti».

Rincaro dei servizi bancari, i consigli per i consumatori

Da La Stampa, il consiglio per gli utenti arriva dal presidente dell’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli: se si vuole pagare poco basta chiedere di attivare un conto di base, pattuito da una specifica convenzione tra Mef, Banca d’Italia e Abi e tutte le banche dovrebbero averlo. Si tratta di un conto rivolto a consumatori con limitate esigenze di operatività, che ha un canone ridotto e fisso, appena 2 euro al mese, ed offre gratuitamente un pacchetto di servizi (bancomat, prelievi allo sportello, bonifici, domiciliazione utenze, ecc.) sufficiente a soddisfare molte esigenze. Per i redditi più bassi, sotto gli 8 mila euro di Isee e i pensionati sotto i 18mila euro lordi è addirittura gratis.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *