Approvato l’emendamento al ddl bilancio che taglia la prescrizione delle bollette per i clienti domestici e le piccole imprese e prevede rimborsi entro 3 mesi

di Marina Crisafi – Due anni. A tanto ammonta il tempo a disposizione delle aziende di luce, acqua e gas per riscuotere le bollette. È quanto prevede l’emendamento approvato dalla commissione bilancio della Camera alla manovra che va a tagliare di ben tre anni i termini di prescrizione dei crediti vantati dai fornitori nei confronti degli utenti domestici e delle piccole imprese.

Luce, acqua e gas: prescrizione bollette dimezzata

Dopo la prima tranche di modifiche approvate ieri, soprattutto sul fronte fiscale (con la previsione di un nuovo calendario e il rinvio dell’addio agli studi di settore), oggi in commissione è arrivato il semaforo verde all’emendamento che taglia la prescrizione quinquennale nei contratti di fornitura di energia elettrica, gas e acqua, di tre anni, prevedendo che “il diritto al pagamento del corrispettivo si prescriva in due anni”. La norma, che non fa altro che ricalcare quanto previsto dalla proposta di legge approvata all’unanimità alla Camera nei giorni scorsi, rappresenta una boccata d’ossigeno per i cittadini che si vedono arrivare maxiconguagli anche dopo diversi anni.

Bollette errate: rimborsi entro tre mesi

Non solo. Le norme approvate prevedono che in caso di emissione di bollette di conguaglio relative a periodi più vecchi di due anni, gli utenti che abbiano presentato reclamo hanno diritto alla sospensione del pagamento finchè non venga accertata la legittimità della condotta dell’operatore. In ogni caso, gli utenti avranno diritto, all’esito delle verifiche, di ottenere il rimborso dei pagamenti effettuati a titolo di conguaglio indebito entro tre mesi.

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