Come gestire il conto corrente per evitare il pignoramento o ridurre al minimo il danno. Ecco cinque stratagemmi perfettamente legali

Come noto tra le varie tipologie di pignoramento a disposizione dei creditori, vi è quello che agisce direttamente sul conto corrente. Con il pignoramento del conto corrente il creditore può rifarsi sul denaro presente sul conto corrente. Con il pignoramento del conto corrente la banca viene invitata a bloccare le somme presenti sul conto, qualsiasi esse siano, quindi ogni somma di denaro, crediti, corrispettivi, trattenute, conti correnti, depositi azionari ed obbligazioni, titoli di Stato e qualsiasi altro bene fruttifero e non, intestato al debitore, fino alla concorrenza del credito pignorato.

In linea di principio, per evitare il pignoramento, se si sa di aver contratto un debito e di non poterlo pagare, meglio chiudere il conto corrente o trasferire i fondi e l’accredito dello stipendio su carta conto dotata di iban. Vi sono, però anche alcuni “trucchi” che permettono di prendere tempo e tutelare i propri risparmi ancora per qualche tempo e nel pieno rispetto della legge.

Indice

  • 1 Evitare il pignoramento del conto corrente: lasciare il conto in “rosso”
  • 2 Evitare i pignoramenti dal conto corrente: prelevare ogni giorno
  • 3 Evitare il pignoramento del conto corrente: cointestare ad un familiare
  • 4 Evitare il pignoramento del conto corrente: aprire un conto di riserva
  • 5 Evitare il pignoramento del conto corrente: depositare solo stipendio o pensione

Evitare il pignoramento del conto corrente: lasciare il conto in “rosso” 

É evidente che un conto in rosso non è utilizzabile, di conseguenza se è vero che non può essere pignorato è anche vero che non può essere usato. Naturalmente esiste una via di mezzo, per la quale tuttavia è necessario godere della fiducia della banca. Si tratta dell’apertura di una linea di credito che permetta di salvare il salvabile: se si ha un fido e si opera con esso, prelevando i liquidi presenti nel conto sino a mantenerlo appunto al limite del fido, si eviterà il pignoramento. Per maggiori informazioni leggi Pignoramento del fido bancario: è consentito?.

Naturalmente si tratta di una operazione piuttosto costosa (le spese di gestione dell’affidamento e gli interessi applicati sono solitamente piuttosto alti), ma a conti fatti si dovrebbe verificare se il gioco vale la candela: il saldo resta difatti formalmente “negativo”, ma è un debito autorizzato in anticipo dalla banca che dunque non crea problemi di gestione con l’istituto di credito.

I problemi di questo sistema sono due:

  • qualora dovesse intervenire un pignoramento, non si potrebbe più utilizzare il fido, cosicché il conto sarebbe di fatto definitivamente bloccato;
  • normalmente l’apertura di credito viene concessa a chi ha un’attività commerciale o professionale o, comunque, offre idonee garanzie di solvibilità (il fido, infatti, è un prestito a tutti gli effetti).

Evitare i pignoramenti dal conto corrente: prelevare ogni giorno

Uno stratagemma piuttosto semplice è di mantenere il conto a zero spostando i risparmi e gli stipendi dal conto intestato a sé stessi ad un conto intestato ad un familiare. Il primo conto sarà sempre dunque a saldo “zero” e il pignoramento non troverà consistenze da pignorare.
L’altro conto, essendo intestato ad un altro soggetto, non potrà essere pignorato.

Bisogna tenere presente che:

  • conviene sempre firmare una scrittura privata (meglio se registrata) con il soggetto a cui è intestato il conto “beneficiario” dei versamenti: questo evita al familiare problemi con il fisco (che potrebbe voler sapere da dove provengano tali entrate) ed esclude che il familiare stesso, un giorno possa rivendicare la proprietà delle somme;
  • portare a “zero” il conto corrente non salverà i successivi versamenti del datore di lavoro o della pensione (per i quali si dovrà richiedere dunque una forma differente di pagamento): essi verranno bloccati dalla banca non appena il pignoramento interviene. Il blocco della banca sarà pari alla somma pignorata (debito, le spese e gli interessi) aumentati della metà.

Evitare il pignoramento del conto corrente: cointestare ad un familiare

Quando si cointesta il conto, i debiti possono essere riscossi dal conto stesso a seguito di pignoramento, ma nei limiti del 50% della disponibilità del conto stesso.

  • qualora dovesse intervenire un pignoramento, non si potrebbe più utilizzare il fido, cosicché il conto sarebbe di fatto definitivamente bloccato;
  • normalmente l’apertura di credito viene concessa a chi ha un’attività commerciale o professionale o, comunque, offre idonee garanzie di solvibilità (il fido, infatti, è un prestito a tutti gli effetti).

    Evitare il pignoramento del conto corrente: aprire un conto di riserva

    Avere un secondo conto corrente permette di girare i pagamenti su questo conto lasciando fermo il conto bloccato. Il conto “di emergenza” tuttavia deve essere instaurato con una seconda banca, perchè un eventuale pignoramento viene notificato alla banca come soggetto unitario.

    Evitare il pignoramento del conto corrente: depositare solo stipendio o pensione

    Sebbene il codice civile preveda che stipendio e pensione sono pignorabili solo per il 20%, è ormai noto che la giurisprudenza si è orientata a considerare le somme interamente pignorabili da quando entrano nel conto corrente. Questo approccio, correlato con l’obbligo di versare in un conto gli stipendi e le pensioni oltre i mille euro svuota di fatto la normativa del codice civile.

    Per dimostrare che i soldi che arrivano sul conto sono derivanti dal solo stipendio, o dalla sola pensione – e riuscire così a ottenere il pignoramento per solo 1/5 del valore totale – il dipendente o il pensionato devono dimostrare al giudice che, all’attivo del conto, vi confluiscono solo la pensione o lo stipendio. In tal caso, è possibile far applicare la regola generale in base alla quale la pensione o lo stipendio non possono essere pignorati fino al minimo vitale e, per la residua parte, solo nei limiti di un quinto. Il nostro consiglio in questo caso è dunque di non movimentare il conto se non attraverso la pensione o lo stipendio [1].

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