Chi ha troppi soldi sul conto corrente rischia di ricevere le lettere dell’Agenzia delle Entrate.
Se non è un prelievo forzoso dai conti correnti degli italiani, poco ci manca. L’Agenzia delle Entrate ha appena diramato una nota in cui avvisa che, a seguito di un primo periodo sperimentale, tutto è pronto per il lancio del Risparmiometro. Non solo nei confronti delle partite Iva e delle aziende, ma anche delle persone fisiche.
Lo strumento – che ora potrà essere usato anche dalla Guardia di Finanza – è l’ultima arma inventata dal fisco per scovare le evasioni, anche quelle di piccolo importo. Si tratta di un software che misura i risparmi in banca accumulati dal contribuente in un anno e li misura con i redditi da questi dichiarati. Se dovesse risultare che i primi sono eccessivi rispetto ai secondi, scatterà la tassazione.
La forza di questo sistema è che opera in automatico, non richiede cioè la mano del funzionario. Per cui sarà il computer a dire all’Agenzia delle Entrate quali soggetti stanno evadendo, senza bisogno che prima venga avviata un’apposita indagine.
Un esempio servirà a spiegare meglio cos’è il risparmiometro e come funziona. Mario Rossi riceve mensilmente l’accredito dello stipendio dal proprio datore di lavoro che esegue il bonifico sul suo conto corrente (come del resto la legge prescrive). Dopo 12 mensilità, però, analizzando la lista dei movimenti del conto corrente del sig. Rossi, ci si accorge che questi ha prelevato solo piccole somme. Alla fine, i risparmi sono quasi pari a tutte e 13 le mensilità dello stipendio. Con quale denaro avrà fatto la spesa, pagato le utenze e la benzina? Come avrà mandato avanti la famiglia?
Per il fisco c’è un solo sospetto: il contribuente ha disponibilità economiche che non ha indicato nella dichiarazione dei redditi. Così, l’ufficio delle imposte gli invia una lettera chiedendogli di chiarire la sua posizione. Rossi, a questo punto, è chiamato a giustificarsi e a dimostrare che i redditi con cui ha vissuto provengono da fonti lecite, sono esenti (ad esempio donazioni dai genitori, risarcimenti) o già tassati alla fonte (ad esempio vincite al gioco).
All’indomani della sua approvazione, molti hanno battezzato il risparmiometro la Super Anagrafe dei conti correnti. Ed ora l’accesso al maxi database potrà essere consentito anche alla Guardia di Finanza. Il primo monitoraggio effettuato dalle Fiamme Gialle sui dati condivisi dell’Agenzia delle Entrate ha portato all’individuazione di 156 sorvegliati speciali. Anche se, al momento i dati e le informazioni del risparmiometro sono trattati dagli uomini della Guardia di Finanza come spie rosse e allarmi dai quali far scattare più invasive indagini finanziarie.
Ma con il risparmiometro, o super anagrafe finanziaria, il fisco potrà conoscere nel dettaglio tutte le movimentazioni e gli elementi di natura finanziaria dei contribuenti. Quindi, anche i bonifici ricevuti e i versamenti di denaro contante allo sportello. Il che significa controlli molto più mirati rispetto al passato.