La Banca d’Italia impone più trasparenza nei rapporti tra banche e correntisti: spese in chiaro, costi certi e comunicazioni per avvisare chi sconfina.
Arrivano le nuove regole su trasparenza nei servizi bancari e correttezza nelle relazioni con i clienti: le ha stabilite la Banca d’Italia con un provvedimento appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale [1]. Le modifiche, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2020, prevedono maggiori informazioni e garanzie per i clienti delle banche che hanno rapporti di conti correnti. Innanzitutto, i consumatori dovranno essere ben informati sui costi delle operazioni bancarie e per questo è previsto il diritto a ricevere dalla banca il documento sulle “vere” spese del conto (a quanto ammontano e per quali servizi) e l’indicatore dei costi complessivi che, quindi, non saranno più frammentati per singole voci. Inoltre, se il correntista sconfina oltre i 300 euro, la banca dovrà inviargli un apposito avviso entro un mese e tre giorni.
Indice
- 1 Cosa dovranno fare le banche
- 1.1 Descrivere chiaramente le spese del conto
- 1.2 Quantificare i costi di tenuta conto e delle operazioni
- 1.3 Comunicare ai clienti il riepilogo delle spese
- 1.4 Spiegare a cosa si riferiscono i costi applicati
- 1.5 Informare il cliente che sconfina
Cosa dovranno fare le banche
Già dal 2009, erano stati previsti obblighi di comunicazione delle banche nei confronti dei loro clienti, ma nella pratica questa regola era stata applicata inviando ai correntisti una quantità di documenti (fogli informativi, documenti di sintesi, ecc.) poco chiari e di difficile interpretazione: nascevano equivoci, confusione e difficoltà di trovare in quella mole di dati le informazioni che interessavano davvero. Ora, non sarà più cosi: vediamo nel dettaglio in cosa consistono le principali novità e gli obblighi a carico della banca.
Descrivere chiaramente le spese del conto
L’attuale foglio informativo composto di diverse pagine e spesso di difficile interpretazione dovrà essere riscritto: tutte le spese che riguardano i vari servizi prestati dalle banche dovranno essere esposti in maniera chiara e distinguendo le spese di scritturazione contabile dagli oneri fiscali. Per facilitare il compito, il provvedimento della Banca d’Italia ha predisposto un modello tipo al quale le banche dovranno attenersi. L’obiettivo è quello di presentare le condizioni economiche in maniera tale che risulti facilmente comprensibile.
Quantificare i costi di tenuta conto e delle operazioni
La banca dovrà inviare al cliente un apposito “Indicatore dei costi complessivi” (Icc), che consentirà ai consumatori di effettuare confronti con altre offerte e di conoscere quanto veramente gli costa il conto. Dovrà essere un parametro come il Taeg per i mutui. Per raggiungere questo risultato, la Banca d’Italia ha previsto che le banche debbano distinguere i conti correnti “a pacchetto” (quelli con i costi prestabiliti in misura forfettaria) dai conti “a consumo” (nei quali i costi si conteggiano in base alle operazioni effettuate) ed anche dai conti convenzionati per determinate categorie di soggetti. L’Icc dovrà essere espressamente indicato sia nel documento informativo sulle spese sia nel riepilogo delle spese che la banca deve inviare al correntista alla fine di ogni anno in allegato all’estratto conto.
Comunicare ai clienti il riepilogo delle spese
Oltre all’estratto conto periodico ed al documento di sintesi, la banca dovrà inviare al correntista, almeno una volta l’anno, anche un nuovo documento di riepilogo delle spese. Esso dovrà indicare il tasso di interesse creditore e l’importo totale degli interessi maturati, oppure, se c’è stato sconfinamento, il tasso di interesse applicato a debito e l’importo totale degli interessi addebitati nel periodo di riferimento. In qualsiasi momento, il cliente potrà richiedere alla banca tutti i chiarimenti necessari sulle spese applicate e verificare se corrispondono alle condizioni stabilite e se c’è stato o no il rispetto degli obblighi informativi.
Spiegare a cosa si riferiscono i costi applicati
Il cliente avrà diritto a ricevere un “Documento informativo sulle spese” che dovrà indicare
tutti i costi specifici applicati per ciascun servizio collegato al conto corrente. Se il conto è “a pacchetto” dovranno essere riportate le spese per i servizi inclusi e le eventuali spese aggiuntive per le operazioni eccedenti. Questo documento dovrà essere consegnato al consumatore in tempo utile prima della conclusione del contratto, in modo da consentirgli di verificare se i costi applicati sono congrui e di evitare il fenomeno dei costi nascosti. La nuova normativa prevede anzi che esso dovrà costituire il frontespizio del contratto: si dovrà partire proprio da qui per stabilire le condizioni che regoleranno il rapporto di conto corrente.
Informare il cliente che sconfina
Quando il correntista va a debito di oltre 300 euro (in assenza di fido) oppure supera di oltre il 5% l’importo dell’affidamento concesso e lo sconfinamento perdura per almeno un mese, la banca dovrà inviargli un’apposita comunicazione entro i tre giorni successivi al compimento del mese: dunque entro un mese e tre giorni dal momento in cui si è verificato lo sconfinamento. Per approfondire leggi anche: scoperto di conto corrente: cosa succede.