Ad un anno di distanza dall’entrata in vigore del GDPR ammontano a 56 mln le sanzioni emesse, l’Italia è al quinto posto in questa classifica: i dettagli.
Il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati (General Data Protection Regulation), il Regolamento Ue 2016/679 meglio noto come GDPR è entrato in vigore un anno fa: il 25 maggio 2018. A un anno di distanza dalla sua piena operatività, ammontano a circa 56 milioni di euro le sanzioni emesse nei confronti delle imprese ai sensi del GDPR in tutta Europa.
Sanzioni emesse ai sensi del GDPR
Questo quanto emerso dalla survey pubblicata da Dla Piper e presentata durante l’incontro, organizzato dallo stesso studio legale, presso l’università Lumsa di Roma sull’efficacia del GDPR e sui possibili scenari futuri.
In questa particolare classifica del numero di sanzioni emesse ai sensi del GDPR, l’Italia è quinta, preceduta da Danimarca, Polonia, Portogallo e Francia. In quest’ultimo paese grava pesantemente la sanzione emessa dal CNIL nei confronti di Google che, insieme alla ripresa delle ispezioni del Garante Privacy, dovrebbe essere letta come un grido d’allarme per le imprese che, sottolinea Giulio Coraggio, partner di Dla Piper a capo del settore Technology e della practice dedicata alla Privacy e Cybersecurity:
Dopo il 25 maggio 2018, sembravano non aver più considerato la compliance privacy come una priorità.
Nel periodo fra la fine di maggio 2018 e la fine di gennaio 2019 a guidare la classifica per numero di notifiche di data breach era l’Olanda dove se ne registravano 15mila, seguita da Germania 12.600 e Regno Unito 10.600. In Italia le notifiche di data breach sono state circa un migliaio, secondo gli ultimi dati pubblicati dal Garante per la Privacy italiano.
I procedimenti emessi dai Garanti Privacy europei ai sensi del GDPR sono stati più numerosi in in Germania (21) e in Ungheria (7). Va però segnalato un numero elevato di procedimenti regolati dalla precedente normativa che si sono chiusi negli ultimi mesi. Secondo le previsioni, le decisioni dei Garanti europei ai sensi del nuovo regolamento UE per la privacy saranno più numerose nei prossimi 12 mesi, essendo attualmente in corso un gran numero di ispezioni.