Cosa sono i dati personali? Cos’è il trattamento? Chi sono il titolare del trattamento e il responsabile? Quando possono essere trattati i dati personali?

Il diritto alla privacy è divenuto sempre più importante con il passare del tempo: la velocità con cui viaggiano le informazioni (soprattutto in rete) mette a repentaglio la riservatezza di cui ciascuno di noi ha diritto. Oggi non ci vuole nulla perché una propria foto, un dato o un’informazione privata venga diffusa alla velocità della luce. Per tutelare la privacy, la normativa europea ha dettato nuove regole per la tutela della riservatezza, stabilendo i casi in cui è lecito il trattamento dei dati personali.

Cosa sono i dati personali e cosa si intende per loro trattamento? Chi è il titolare del trattamento? Cosa dice la legge a riguardo? Ebbene, con il presente articolo vorrei rispondere proprio a queste domande. Se l’argomento ti interessa, ti invito a proseguire nella lettura: vedremo insieme cosa dice la legge sulla privacy, quali responsabilità prevede e quando è lecito il trattamento dei dati personali.

Indice

  • 1 Dati personali: cosa sono?
  • 2 Trattamento dei dati personali: cos’è?
  • 3 Chi sono il titolare e il responsabile del trattamento?
  • 4 Trattamento dati personali: quando è lecito?

Dati personali: cosa sono?

Prima di vedere quando è lecito il loro trattamento, è il caso di spiegare brevemente cosa sono i dati personali. Secondo la legge [1], per dato personale deve intendersi qualsiasi informazione che sia idoneo ad identificare p a rendere identificabile una persona fisica.

Ad esempio, sono dati personali i dati anagrafici (nome, cognome, ecc.), un numero di identificazione, dati relativi all’ubicazione, un identificativo online oppure gli elementi caratteristici dell’identità fisica (altezza, peso, ecc.), fisiologica, genetica, psichica, economica, culturale o sociale.

Insomma, sono dati personali tutti quelli che consentono, direttamente o indirettamente, di risalire ad una persona.

Trattamento dei dati personali: cos’è?

Cos’è il trattamento dei dati personali? È sempre la stessa legge a dircelo: per trattamento si intende qualsiasi operazione riguardante i dati personali, come ad esempio la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la conservazione, l’adattamento o la modifica, l’estrazione, la consultazione, l’uso, la comunicazione mediante trasmissione, diffusione o qualsiasi altra forma di messa a disposizione, il raffronto, la limitazione, la cancellazione o la distruzione.

Insomma: per trattamento deve intendersi qualsiasi tipo di operazione che ha a che fare con i dati personali: ad esempio, l’azienda sanitaria che invia la documentazione medica di un paziente ad un’altra struttura ospedaliera, compie un trattamento dei dati personali.

Chi sono il titolare e il responsabile del trattamento?

Tra un attimo ti dirò quando il trattamento dei dati personali è lecito; è il caso ora di spiegarti chi sono il titolare del trattamento e il responsabile del trattamento. Come avrai già intuito, queste figure sono coloro che si occupano di compiere tutte le operazioni che riguardano i dati personali.

Secondo la legge, il titolare del trattamento è la persona fisica o giuridica, l’autorità pubblica, il servizio o altro organismo che determina le finalità e i mezzi del trattamento di dati personali, sempre che essi non siano imposti dalla legge.

Il responsabile del trattamento è, invece, la persona fisica o giuridica, l’autorità pubblica, il servizio o altro organismo che tratta dati personali per conto del titolare del trattamento. In pratica, il responsabile del trattamento è il delegato del titolare.

Ma chi è, concretamente, il titolare del trattamento? Dipende dal caso specifico: ad esempio, nell’ipotesi dei contratti di telefonia, il titolare sarà l’azienda che offre il servizio; nel caso di lavoro subordinato, sarà il datore di lavoro; nell’ipotesi di incarico conferito ad un avvocato oppure ad un commercialista, sarà il professionista.

nsomma, per farla breve, il titolare del trattamento è colui al quale vengono affidati, per motivi di lavoro, di salute o per altre ragioni, i propri dati personali.

Trattamento dati personali: quando è lecito?

Dopo aver spiegato tutti i termini del nostro quesito, siamo finalmente pronti a capire quando è lecito il trattamento dei dati personali. È sempre la legge a spiegarcelo [2]. Il trattamento è lecito innanzitutto quando l’interessato (cioè, la persona fisica a cui appartengono i dati personali) ha espresso il consenso al trattamento dei propri dati personali per una o più specifiche finalità.

È questo il caso della classica liberatoria che viene fatta firmare, ad esempio, prima di un servizio fotografico affinché il fotografo possa rendere pubblici i ritratti per farsi pubblicità. Se hai dato il consenso al trattamento, potrai sicuramente revocarlo ma, fino a che questo non accada, il trattamento sarà lecito.

A prescindere dal consenso espresso, il trattamento dei dati personali è altresì lecito quando è necessario:

  • all’esecuzione di un contratto di cui l’interessato è parte. Pensa al mandato conferito all’avvocato il quale, per operare, deve necessariamente comunicare i dati personali del proprio assistito a terze parti;
  • per adempiere un obbligo legale al quale è soggetto il titolare del trattamento. È il caso del poliziotto che, in presenza di un reato, è tenuto a farne denuncia, comunicando eventualmente i dati anagrafici dell’indagato;
  • per la salvaguardia degli interessi vitali dell’interessato o di un’altra persona fisica. È l’ipotesi del medico di pronto soccorso che, pur di salvare un paziente in fin di vita, trasmetta i dati di quest’ultimo ad altro presidio sanitario; oppure della persona che, vedendo svenire in ufficio il proprio collega di lavoro, accede ai dati personali per chiamare l’ambulanza;
  • per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso all’esercizio di pubblici poteri di cui è investito il titolare del trattamento. Anche in questa ipotesi possiamo portare ad esempio i compiti svolti dalle forze dell’ordine oppure dai medici;
  • per il perseguimento del legittimo interesse del titolare del trattamento o di terzi, a condizione che non prevalgano gli interessi o i diritti e le libertà fondamentali dell’interessato che richiedono la protezione dei dati personali, in particolare se l’interessato è un minore. Si tratta di un’ipotesi residuale, che consente eccezionalmente al titolare del trattamento di far prevalere il proprio interesse rispetto alla privacy dell’interessato: pensa alla società in crisi economica che trasmette i dati dei propri dipendenti ad un’altra azienda affinché quest’ultima ne valuti l’eventuale acquisizione. La legge espressamente esclude questa ipotesi di trattamento quando sia effettuato dalle autorità pubbliche nell’esecuzione dei loro compiti.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *