Incentivi per under 35 a tempo indeterminato e agevolazioni per chi assume: requisiti di lavoratore e azienda. I contratti dei disabili. Come cambia la Cig.  

I ragazzi sperano che sia la volta buona. Ed il mercato del lavoro dovrebbe fare altrettanto: a trarne beneficio, saranno tutti, economia e società italiane comprese. Il bonus assunzioni giovani 2018, contenuti nell’ultima Legge di Bilancio [1], promettono di cambiare la situazione stagnante in cui si trova chi non riesce a trovare un’occupazione o chi vive perennemente nel precariato senza nemmeno osare a comprare una casa o a mettere su famiglia.

In estrema sintesi, il bonus assunzioni giovani 2018 che cos’è e come funziona? L’obiettivo è quello di rendere più semplice l’inserimento nel mondo del lavoro degli under 35 che non hanno mai messo una firma su un contratto a tempo indeterminato.

La Legge di Stabilità, tuttavia, comprende altre misure che non riguardano strettamente i giovani ma che, in qualche modo, possono interessare gli under 35, come i nuovi criteri per assumere apprendisti o persone con disabilitàl’assegno di ricollocazione e la riapertura della cassa integrazione guadagni per le aziende in crisi.

Vediamo, allora, nel dettaglio, che cos’è e come funziona il bonus assunzioni giovani 2018.

Indice

  • 1 Bonus assunzioni giovani 2018: in che cosa consiste?
    • 1.1 Bonus assunzioni: che succede con gli apprendisti?
    • 1.2 Bonus assunzioni e nuove opportunità
  • 2 Bonus assunzioni: quali requisiti deve avere il lavoratore?
  • 3 Bonus assunzioni: quali requisiti deve avere l’azienda?
  • 4 Bonus assunzioni: che succede se l’azienda non rispetta le regole?
  • 5 Bonus assunzioni: ci sono nuove opportunità per i disabili?
  • 6 Bonus assunzioni: ci sono aiuti per chi cerca un altro lavoro?
  • 7 Nuovi tempi per la cassa integrazione
  • 8 Il nuovo assegno di ricollocazione

Bonus assunzioni giovani 2018: in che cosa consiste?

La Legge di Stabilità prevede un incentivo triennale, cioè un bonus assunzioni giovaniper il 2018, per i contratti a tutele crescenti (o a tempo indeterminato, che dir si voglia). Il traguardo che il Governo vorrebbe raggiungere è quello di creare almeno 400mila nuovi posti di lavoro nel corso dell’anno, attraverso uno sconto del 50% dei contributi versati dal datore con un tetto massimo di 3.000 euro l’anno.

Il tutto, ovviamente, a certe condizioni. La prima: il giovane da assumere under 35 non deve avere mai avuto un contratto a tempo indeterminato, cioè un posto fisso. Può essere assunto, dunque, l’eterno collaboratore o il ragazzo che ha firmato soltanto dei contratti a termine o di altro tipo. Restano esclusi quelli che hanno beneficiato del bonus 2015 e 2016 nel caso perdessero il lavoro. In altre parole: un bonus basta e avanza.

Bonus assunzioni: che succede con gli apprendisti?

Per quanto riguarda gli apprendisti, il bonus assunzioni giovani 2018 prevede che possano avere un contratto stabile i giovani fino a 30 anni ma con un incentivo di 1 anno. L’agevolazione può essere raddoppiata (dal 50% al 100% per 3 anni) se si tratta di uno studente che ha svolto in azienda dei periodi di apprendistato per la qualifica, per il diploma o di alta formazione.

Lo Stato spende a questo scopo 75 milioni l’anno ai quali, nel 2018, si aggiungono altri 50 milioni.

Bonus assunzioni e nuove opportunità

Uno sguardo al futuro per dare una mano nel presente: così vengono viste per i giovanile opportunità che può offrire il settore della privacy. La creazione della figura del data protection officer, voluta dall’Unione europea dal 25 maggio in tutte le società, potrebbe aprire degli sbocchi e rappresentare una nuova occasione di impiego. Sarà necessaria una particolare competenza in campo informatico, giuridico, di valutazione del rischio e di analisi dei processi sulla privacy. Il suo compito sarà quello di monitorare, valutare e gestire il trattamento dei dati personali per far rispettare le direttive europee in materia.

A questa figura possono optare sia un libero professionista sia un dipendente del titolare del trattamento dei dati.

Bonus assunzioni: quali requisiti deve avere il lavoratore?

Come abbiamo anticipato, per poter beneficiare del bonus assunzioni giovani 2018 il lavoratore deve avere innanzitutto due requisiti di base:

  • non avere compiuto 35 anni di età nel 2018;
  • non avere mai avuto un contratto a tempo indeterminato sia nella stessa azienda sia presso un altro datore di lavoro.

Su quest’ultimo punto resta l’eccezione dell’apprendistato, purché sia stato svolto presso un’altra realtà lavorativa e non siano culminati in un rapporto a tempo indeterminato. Un elemento che verrà verificato anche dalle agenzie e dai servizi per il lavoro tramite i dati sulla disoccupazione.

Bonus assunzioni: quali requisiti deve avere l’azienda?

Del bonus assunzioni giovani 2018 e, quindi, dell’esonero contributivo, può beneficiare l’azienda se:

  • non ha licenziato lavoratori per giustificato motivo oggettivo o non ha effettuato licenziamenti collettivi nei sei mesi precedenti l’assunzione presso la stessa unità produttiva;
  • l’assunzione non costituisce attuazione di un obbligo preesistente;
  • non viene violato il diritto di precedenza stabilito dal contratto collettivo o dalla legge;
  • non ci siano delle sospensioni dal lavoro per crisi o riorganizzazione aziendale.

Queste condizioni valgono anche nel caso in cui venga trasformato un rapporto a termine in contratto a tempo indeterminato, se ci sono le condizioni per l’agevolazione.

Bonus assunzioni: che succede se l’azienda non rispetta le regole?

Se il datore di lavoro non rispetta le regole che portano al beneficio del bonus assunzioni giovani 2018, l’incentivo si blocca e le quote usufruite di esonero contributivo sono revocate. Questo può succedere, ad esempio, se il lavoratore assunto con l’agevolazione viene licenziato per giustificato motivo oggettivo o succede lo stesso con un lavoratore impiegato nella stessa unità produttiva e inquadrato con la medesima qualifica del lavoratore incentivato.

Bonus assunzioni: ci sono nuove opportunità per i disabili?

La Legge di Stabilità prevede la copertura di una quota di riserva riguardante il collocamento obbligatorio nelle aziende con un organico tra 15 e 35 dipendenti. Significa che c’è l’obbligo di assumere una persona disabile quando si raggiunge la quindicesima unità.
Le aziende che non rispettano questo vincolo sono passibili di sanzione: 153,20 euro per ogni giorno lavorativo scoperto e per ogni disabile non occupato nella giornata.

I datori di lavoro che supereranno la soglia dei 14 dipendenti dovranno adeguarsi alla normativa entro 60 giorni dall’insorgenza dell’obbligo.

Chi ha già persone con disabilità prima della costituzione del rapporto di lavoro potrà calcolarle nella quota di riserva purché abbiano un’invalidità di almeno il 60%.

C’è, comunque, la possibilità di presentare richiesta di esonero parziale, per un periodo massimo di 12 mesi con scadenza al 31 dicembre di ogni anno. L’azienda dovrà pagare un contributo di 30,64 euro per ogni giorno lavorativo e per ogni disabile non assunto.

Non sono tenute a rispettare quest’obbligo i datori di lavoro che hanno avviato interventi straordinari di integrazione salariale, licenziamenti collettivi o incentivi all’esodo oppure che sono in fallimento o in liquidazione.

Bonus assunzioni: ci sono aiuti per chi cerca un altro lavoro?

Altre misure prevista dalla Legge di Stabilità consistono nel dare una mano a chi sta cercando una nuova occupazione (ed anche a questo possono essere interessati i giovani, visti i tempi che corrono).

Nuovi tempi per la cassa integrazione

Un primo intervento rivede la durata della cassa integrazione guadagni. Nel biennio 2018/2019, le aziende con più di 100 lavoratori e con un certo impatto economico possono usufruire di un ulteriore periodo di integrazione per far fronte a delle situazioni di particolare difficoltà. La proroga può essere compresa tra 6 e 12 mesi.

Le aziende con più di 5 dipendenti escluse dalla cassa integrazione ordinaria o straordinaria ma che rientrano nei parametri del Fondo di integrazione salariale possono beneficiare di un incremento delle risorse per i sussidi di sostegno al reddito fino a 10 volte la contribuzione versata (non più 4).

Il nuovo assegno di ricollocazione

Altra novità contemplata nella Legge di Bilancio è l’assegno di ricollocazione allargato ai dipendenti delle aziende in crisi. L’assegno (compreso tra 250 e 5.000 euro) può essere speso in servizi di assistenza alla ricollocazione presso un centro per l’impiego o un’agenzia accreditata. Previo accordo sindacale, è possibile riconoscere ai lavoratori in cassa integrazione straordinaria il diritto di avere l’assegno entro 30 giorni dall’intesa, in modo da agevolarlo a cercare un nuovo lavoro.

La durata non sarà inferiore a 6 mesi e, in casi particolari, può essere prorogata di altri 12 mesi.

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