Si abbasseranno le commissioni interbancarie sui pagamenti con Pos obbligatorio. Vediamo i dettagli e le ultime novità
Si parla già da tempo della «questione Pos», che si manifesta “travagliata” e discussa. Il Pos è ormai obbligatorio per tutti i negozianti, commercianti, i professionisti ed i vari esercenti italiani, i quali non potranno più rifiutare un pagamento elettronico. In caso contrario si applicheranno forti sanzioni (sin’ora poco o per nulla applicate). Ora: vero è che l’Italia, essendo ancora il “regno dei contanti”, risulta davvero “arretrata” rispetto agli altri paesi europei. Ma è giusto prevedere sanzioni pecuniarie con correlata sospensione dell’attività commerciale, qualora non ci si riesca ad “adeguare” ai tempi che corrono? Non è facile rispondere al quesito. L’unica cosa certa è l’aspra polemica che la questione ha ingenerato. Ciò in quanto il pagamento con il bancomat porta con sé diverse spese e commissioni (per saperne di più, leggi: Pos obbligatorio nei negozi: quanto costa? Ed infatti, prima ancora che le sanzioni previste, ciò che realmente spaventa sono i costi del Pos e le elevate commissioni interbancarie su ogni transazione effettuata. C’è di nuovo, però, che molto presto si abbasseranno le commissioni interbancarie sui pagamenti con Pos obbligatorio. Ma cosa sono le commissioni interbancarie? Si assisterà davvero ad un taglio dei costi? A tanto cercheremo di rispondere con il presente articolo, prima però facciamo il punto della situazione circa l’obbligatorietà del Pos e le correlative criticità della nuova linea governativa.
Indice
- 1 Pos obbligatorio: perché?
- 2 Pos obbligatorio: le criticità
- 3 Cosa sono le commissioni interbancarie?
- 4 Pos obbligatorio: il taglio delle commissioni interbancarie
- 5 Pos obbligatorio: le nuove regole
Pos obbligatorio: perché?
Come anticipato, si parla già da tempo (sin dal governo Monti) della questione. L’obbligo del Pos (Point of sale), infatti, è stato introdotto dalla Legge di Stabilità del 2016 [1]. Siccome, però, tale obbligatorietà non era accompagnata da alcuna (reale) sanzione è rimasta “lettera morta”.
Il governo, però, ritiene che le cose debbano cambiare. Il cambiamento si rende necessario per una serie di validi motivi:
- in primo luogo si tratta di un’agevolazione per i clienti, che non dovranno disporre necessariamente di denaro contante;
- si tratta, inoltre, di una soluzione pratica contro l’evasione fiscale: utilizzando il Pos, infatti, aumenteranno i pagamenti tracciabili;
- non da ultimo, è importante che l’Italia si uniformi agli altri Paesi europei quanto a pagamenti digitali e carte elettroniche, risultando al quanto “in ritardo” in materia.
Pos obbligatorio: le criticità
Ad ognuno dei validi motivi elencati sopra, si potrebbe controbattere come segue:
- talvolta sono gli stessi clienti che preferiscono“pagare cash”;
- se il commerciante o il professionista vuole evadere ilfisco, troverà comunque il modo per farlo: ad esempio usando i contanti senza fatturarli;
- è vero che l’Italia deve adeguarsi all’Europa quanto a pagamenti digitali, ma allora coerenza vorrebbe (!) che ad essere adeguate agli standard europei fossero anche le commissioni. Non si dimentichi che in Italia, al momento, le commissioni bancarie sono di molto superiori rispetto alla media europea.
Ed è proprio questo il punto: in buona sostanza, l’introduzione dell’obbligo del Pos e delle relative sanzioni, non si è accompagnato – al meno sin’ora – alla previsione di commissioni o spese minori. Come anticipato, però, ben presto le cose cambieranno: si abbasseranno le commissioni interbancarie sui pagamenti con Pos obbligatorio. Ma procediamo con ordine.
Cosa sono le commissioni interbancarie?
Le commissioni interbancarie (interchange fee) sono le commissioni corrisposte dalla banca acquirente a quella che emette la carta di pagamento che effettua un’operazione di acquisto di merci o servizi. Sono cioè le somme scambiate tra banche e istituti specializzati che aderiscono a un Circuito ogni volta che viene effettuato un prelievo o un pagamento in Circolarità e cioè quando l’Atm e il Pos sono gestiti da una banca o istituto diversi da quella/o che ha emesso la carta. Inutile sottolineare che si tratta di costi che, il più delle volte, favoriscono le banche a discapito delle piccole e medie imprese.
Pos obbligatorio: il taglio delle commissioni interbancarie
Su ripetuto invito dell’Unione Europea, però, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al cosiddetto “Decreto taglia commissioni“, di recepimento della Direttiva Europea sui servizi di pagamento [2]. Il decreto legislativo darà un taglio sostanziale alle commissioni interbancarie, di fatto uniformandosi ai dettami europei, finora ampiamente sforati. Con molta probabilità, dunque, da aprile 2018 scatterà il taglio delle commissioni interbancarie sui pagamenti elettronici che vengono applicate durante le transazioni per chi paga con il Pos. Nel dettaglio, si passerà da una media dello 0,50% a un tetto dello 0,20% del valore della transazione per carte di debito e prepagate e da una media dello 0,70% a un tetto dello 0,30% per le carte di credito. Si prevede, inoltre, che sui pagamenti fino a 5 euro, i prestatori di servizi di pagamento dovranno applicare commissioni interbancarie ridotte. Per incentivare la diffusione degli strumenti di pagamento elettronici, sarà confermato il divieto di applicare un sovrapprezzo per l’utilizzo di un determinato strumento di pagamento. I titolari dei conti beneficeranno di un regime di responsabilità ridotta in caso di pagamenti non autorizzati: viene ridotta da 150 a 50 euro la franchigia massima a carico degli utenti.
Pos obbligatorio: le nuove regole
Le nuove regole contribuiranno a diffondere maggiormente i pagamenti con moneta elettronica anche per importi limitati e dovrebbero aprire la strada alla determinazione delle sanzioni a carico di chi non accetta il Pos.
L’obbligo di Pos, lo ricordiamo, esiste già, ma spesso professionisti e commercianti rifiutano i pagamenti con carta perché, di fatto, non sono state ancora introdotte sanzioni adeguate.
Quella che avrebbe dovuto rappresentare una “bella notizia”, tuttavia, non è stata accolta con molto entusiasmo dalle associazioni dei commercianti, che hanno manifestato più di qualche perplessità in relazione al possibile abbassamento delle commissioni interbancarie. Lo scetticismo, in particolare, concerne la mancanza di tagli diretti a carico delle imprese. Il provvedimento, ha sottolineato Confesercenti, non gioverà agli utenti finali, rivelandosi di fatto inutile per imprese e consumatori. Ciò in quanto le commissioni sono solo una parte della «catena» dei costi e «non riguardano le commissioni pagate dagli esercenti che accettano pagamenti con il Pos».