Tutti i termini di scadenza per chi presenta per la prima volta domanda di rottamazione e chi intende recuperare la precedente rottamazione.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2018 [1], è entrata definitivamente in vigore la “seconda edizione” della definizione agevolata delle cartelle esattoriali.  Vediamo come funziona e cerchiamo di fare chiarezza sui termini entro i quali i contribuenti possono beneficiare della rottamazione.

Indice

  • 1 Rottamazione bis cartelle: come funziona
  • 2 Quali cartelle possono essere rottamate?
  • 3 Chi può accedere alla rottamazione bis?
  • 4 Rottamazione bis: quante rate?
  • 5 Rottamazione bis: quali scadenze?
    • 5.1 Per chi presenta per la prima volta la domanda di rottamazione
    • 5.2 Per chi non ha pagato le rate delle precedente rottamazione
    • 5.3 Per chi non è stato ammesso alla precedente rottamazione

Rottamazione bis cartelle: come funziona

Chi aderisce alla definizione agevolata pagherà l’importo delle cartelle senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. Per le multe stradali, invece, non si pagheranno gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge.

In sintesi, sono dunque dovute, per effetto della definizione agevolata:

  • le somme intimate a titolo di capitale e interesse;
  • le somme maturate a favore dell’agente della riscossione a titolo di aggio, di spese di notifica della cartella e di spese di rimborso per le procedure esecutive.

Quali cartelle possono essere rottamate?

La rottamazione riguarda i ruoli relativi a imposte (compresa l’Iva), ai tributi, nonché a contributi previdenziali e assistenziali affidati rispettivamente dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps o Inail all’Agente della riscossione dal 1 gennaio al 30 settembre 2017.

Non è dunque possibile presentare una domanda di definizione agevolata per ruoli affidati prima del 2017.

Rientrano nella sanatoria anche i ruoli relativi a sanzioni derivanti da violazioni del Codice della strada e i ruoli emessi da Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni (per esempio Imu o tassa sui rifiuti).

Non rientrano, in ogni caso, nella sanatoria i ruoli relativi all’Iva riscossa all’importazione, al recupero di aiuti di Stato, ai crediti da danno erariale per sentenze di condanna della Corte dei Conti, alle ammende e alle sanzioni pecuniarie dovute per provvedimenti e sentenze penali di condanna.

Chi può accedere alla rottamazione bis?

Oltre ai soggetti che presenteranno per la prima volta la domanda di rottamazione(per i soli carichi affidati all’Agente della Riscossione dal 1 gennaio 2017 al 30 dicembre 2017), sono ammessi alla nuova definizione agevolata:

  •  coloro che avevano presentato domanda per la prima rottamazione ma non hanno pagato anche una sola delle prime due rate, aventi scadenza, rispettivamente il 31 luglio e il 2 ottobre. I contribuenti potranno pertanto recuperare la precedente rottamazione (dalla quale sarebbero altrimenti definitivamente decaduti).
  • coloro che in precedenza si erano visti respingere le istanze perché non in regolacon il pagamento delle rate, in scadenza al 31 dicembre 2016, dei piani di dilazione in essere al 24 ottobre 2016.

Rottamazione bis: quante rate?

La rottamazione consente di pagare il debito, senza sanzioni e con l’azzeramento degli interessi di mora, in un’unica soluzione o in 5 rate. Il pagamento di cinque rate di uguale importo, deve avvenire, rispettivamente, nei mesi di luglio 2018, settembre 2018, ottobre 2018, novembre 2018 e febbraio 2019.

Per gli esclusi dalla precedente rottamazione, sono invece previste tre rate (solo dopo che siano state pagate le rate del piano di dilazione già in corso)

Rottamazione bis: quali scadenze?

Di seguito tutti i termini che devono essere rispettati da chi intende accedere alla rottamazione bis, distinguendo tra coloro che presenteranno la domanda di rottamazione per la prima volta e coloro che invece intendo recuperare la precedente rottamazione.

Per chi presenta per la prima volta la domanda di rottamazione

Chi presenta per la prima volta la domanda della nuova definizione agevolata (possibile solo per i carichi affidati all’Agente della Riscossione dal 1 gennaio al 30 dicembre 2017) sono previste le seguenti scadenze:

  • entro il 31 marzo 2018, l’agente della riscossione dovrà comunicare ai contribuenti l’ammontare dai carichi definibili e precisamente i carichi affidati ma non notificati.
  • entro il 15 maggio 2018, i contribuenti interessati dovranno presentare la domanda di rottamazione;
  • entro il 30 giugno 2018, l’Agente della riscossione dovrà comunicare gli importi dovuti a seguito della rottamazione.

Il contribuente a quel punto dovrà decidere se pagare in unica soluzione (entro il 31 luglio 2018) oppure in cinque rate entro le seguenti scadenze:

  • 31 luglio 2018
  • 30 settembre 2018
  • 31 ottobre 2018
  • 30 novembre 2018
  • 28 febbraio 2019.

Per chi non ha pagato le rate delle precedente rottamazione

Chi non ha pagato una o entrambe le rate della precedente rottamazione può recuperarla, evitando così la decadenza dal beneficio, pagando le rate, non ancora versate, della precedente rottamazione entro il 30 novembre 2017.

Per chi non è stato ammesso alla precedente rottamazione

Chi era stato escluso dalla precedente rottamazione perché non in regola, al 31 dicembre 2016, con le rate del piano di rateizzazione in corso, potrà beneficiare della nuova rottamazione:

  • presentando entro il 31 dicembre 2017 una nuova istanza di adesione (il relativo modello sarà pubblicato) dall’Agenzia delle entrate- Riscossione entro il 31 ottobre 2017;
  • pagando tutte le rate scadute del precedente piano di rateizzazione in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2018.

Regolarizzando la propria posizione, sarà possibile poi pagare (con rottamazione) il debito residuo in un’unica soluzione o in massimo tre rate secondo le seguenti scadenze:

  • 30 settembre 2018
  • 30 ottobre 2018
  • 30 novembre 2018.

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